Divorzio.
A meno di due settimane dalla storica sentenza della Corte di cassazione (10 maggio 2017 n. 11504) che ha rivisto i criteri di determinazione dell’assegno divorzile, partono le richieste di revisione dell’assegno di divorzio dopo la sentenza della Cassazione 11504 del 10 maggio scorso (relativa al divorzio tra l’ex ministro Vittorio Grilli e Lisa Lowenstein), così il Tribunale di Milano – Sezione IX civile – Ordinanza 22 maggio 2017 che ha rivisto i criteri di determinazione dell’assegno divorzile .
Si chiarisce inoltre l’ambito di applicazione del decisum della Corte, in realtà già evidente, e si nega l’applicazione dei criteri applicati per la determinazione dell’assegno di divorzio al giudizio di separazione . Così con la Sentenza n. 12196/2017 del 16 maggio la Corte di cassazione – Sezione I civile, ha respinto la richiesta di Silvio Berlusconi in merito alle somme corrisposte alla ex moglie Veronica Lario in regime di separazione.
La ratio della decisione va ravvisata nella diversa natura dei giudizi di separazione e divorzio. Come è noto la separazione è uno stato di fatto che non incide sul vincolo coniugale che continua a sussistere. Solo con il divorzio e/o la cessazione civile degli effetti civili del matrimonio concordatario il vincolo coniugale si scioglie.
Mentre quindi l’assegno di mantenimento in sede di separazione ha la sua ragion d’essere nel legame familiare sussistente tra i coniugi, l’assegno di divorzio, presuppone lo scioglimento del legame familiare e si fonda sul principio di solidarietà post-coniugale. Quindi se ha un senso che il coniuge separando garantisca il tenore di vita dall’altro coniuge goduto in costanza di matrimonio, non essendo il matrimonio ancora cessato, almeno dal punto di vista giuridico, trovandosi semplicemente in uno stato di quiescenza. In caso di divorzio, la situazione è molto differente. I coniugi con il divorzio assistono ad un mutamento del loro status giuridico che da “stato coniugale” si tramuta in “stato libero”, ed è ovvio che un cambiamento così radicale, recidendo il vicolo nato con il matrimonio ne recide anche il riferimento al tenore di vita goduto in tale ambito.
Avv. Filomena Iervolino